La parabola discendente di un portiere finito nel dimenticatoio.C’era una volta Rafael Cabral Barbosa, portiere titolare nel Napoli e nel Brasile. La Nazionale più importante del Mondo. Tutti lo definivano l’estremo difensore del futuro, il nuovo Julio Cesar. Ci credevano tutti, dalla Campania fino al Continente verdeoro. E invece, cosa è successo?
E’ successo che complice il difficile inizio della passata stagione, Rafael si è visto affibbiare prima l’etichetta di talento emergente, per poi passare a quella di giocatore ancora acerbo, fino ad arrivare a quella di elemento inadatto ai palcoscenici della Serie A. Una discesa senza fine, insomma. E non è finita qui.
Quest’estate, infatti, a rendere ancor più tortuosa la strada di Rafael, sono stati il ritorno a Napoli dell’esperto Pepe Reina e l’arrivo dal Milan di Gabriel per il ruolo di secondo portiere. Una situazione, dunque, che difficilmente gli riaprirà le porte del San Paolo: il ragazzo non pare avere scelta ed è già pronto a salutare la Campania nel prossimo mercato di gennaio. Ricominciare è la parola d’obbligo, la parola a cui aggrapparsi.
Del resto, spesso dalle difficoltà si esce più forti di prima. Questa è l’aspirazione di tutti, questo è il sogno di Rafael Cabral.
Giuseppe Marzetti