E’ la decisione presa dopo tante delusioni nel mondo del calcio.

Il pallone sgonfio

Il pallone sgonfio

Il mondo del calcio è diventato sempre più difficile e si vedono dargli addio ragazzi sempre più giovani. Questa volta è un 22enne a dire basta col pallone perché deluso da un mondo dove vanno avanti quelli che portano soldi e si guarda sempre più al portafogli piuttosto che alla bravura.
Stiamo parlando di Andrea Ghislanzoni, portiere lombardo classe 1993 che lo scorso anno ha debuttato nei professionisti nel Giana Erminio dopo tre stagioni passate tra i dilettanti a Olginate e Lecco.

Ghislanzoni ha affidato le sue parole al portale tuttotritiumgiana.com dove traspare una grande delusione:
Dopo questi anni fantastici penso sia arrivato il momento di dare una svolta nella mia vita…fin da quando ero piccolo sognavo da grande di fare il calciatore, penso sia il sogno di tutti trasformare un divertimento in lavoro! C ho creduto fino a qualche giorno fa quando per scelta ho deciso di non accettare cio che era la mia vita, o per lo meno pensavo fosse. Passando anno per anno (quei pochi) vedevo sempre una parte piu brutta ma soprattutto selettiva (che chi è nel mondo del calcio capira)rendendomi conto che tutto cio portava allo spegnimento dei sogni di molti ragazzi.Il calcio è diventato sempre più fatto da conoscenze senza le quali non vai da nessuna parte, la meritocrazia non esiste, il valore vero passa in secondo piano e in alcune circostanzese con te non hai qualche soldo da portare hai la porta sbattuta in faccia.


Ero talmente preso e dentro questo mondo malato che fui cosi ingenuo e stupido da tralasciare la scuola e metterla in secondo piano capendo solo ora quanto avevano ragione i miei genitori. Cambio pagina anzi cambio completamente libro dando sicuramente qualche delusione a persone che mi sono state vicine in tutto questo tempo,hanno lavorato per me e che sicuramente mi vorrebbero veder lottare ancora. Esperienze indimenticabili,giocatori che te li ricordavi in tv,stadi incredibili da Bergamo a Novara per arrivare a Venezia o Cremona pensando che prima di me quel terreno l ha calpestato gente di serie A. So di essere stato uno fra quei pochi privilegiati che si potevano permettere di fare cio che amavano e godersi la vita dalla mattina alla sera perché questo è tutt altro che lavoro, ma ora cambio vita o per lo meno penso sia arrivato il momento di entrare nella vita normale fatto da un lavoro e sacrifici. Volevo ringraziare tutti quelli che m hanno sempre seguito,che si sono interessati a me e comunque sia ci saranno sempre!”.