L’esperto ds analizza i gironi E ed F della Serie D e ci parla dell’esperienza alla Samb e alla Voluntas Spoleto togliendosi qualche sassolino dalle scarpe.

alvaro arcipreti

alvaro arcipreti

Alvaro Arcipreti ha grande esperienza nel calcio e un curriculum di tutto rispetto come direttore sportivo di Lega Pro e Serie D. E’ reduce da un incarico durato poche settimane a Spoleto, dopo che nelle ultime due stagioni aveva ricoperto l’incarico da direttore sportivo alla Sambenedettese. Gli abbiamo chiesto un parere su come veda i gironi delle sue due ultime squadre, sul suo passato recente e sul suo futuro.

Perchè ha lasciato la Voluntas Spoleto?

“Non c’erano le condizioni per proseguire nel progetto. Dopo Perugia e San Benedetto avevo accettato una piazza più piccola e in pochi giorni avevo già costruito buona parte della rosa. Ho scelto Spoleto perchè conoscevo l’ambiente ed ero molto motivato. Ma dopo poco ho capito che non saremmo andati lontano poichè non v’erano le risorse adeguate. Uscivano notizie poco lusinghiere, mancavano le garanzie economiche per fare un certo campionato e ciò mi ha spinto a lasciare la Voluntas. Lo staff tecnico mi ha seguito. In tempi recenti ho raggiunto traguardi importanti con tre campionati vinti in 5 anni e non volevo restare in una squadra a cui mancano le certezze economiche. Non eravamo più convinti del progetto”.

Chi vede favorito nel girone umbro?
“Domenica scorsa ho assistito a Foligno-Montemurlo e i padroni di casa mi hanno fatto davvero una buona impressione. Credo siano loro i favoriti, e fra le pretendenti alla vittoria metto anche Gubbio e Massese. Dietro loro metto il Montemurlo. E’ un torneo diverso da quello degli altri anni dove c’è stata sempre una ‘grande’ che l’ha fatta un pò da padrone, come Perugia, Pistoiese e Siena”.

Ha dei rimpianti per come è finita alla Samb?
“Sicuramente, c’è del rammarico. La Samb dello scorso anno era parecchio forte e capisco che il terzo posto finale sia deludente per una squadra che partiva per vincere. Eravamo un organico ben costruito e, tolto anche qualche giovane che a volte ha patìto un pò l’ambiente, l’unico vero tallone d’Achille è stato il portiere. La Maceratese, poi, che ha fatto cose eccezionali, ha rappresentato una variabile non pronosticabile. E poi anche altri fattori hanno giocato il loro ruolo”.

Ci dica quali.
“Il fatto che all’inizio dell’anno la società non poteva più garantire gli impegni economici presi ha influito inevitabilmente. Ha tolto sicurezza all’ambiente. Inoltre c’è da dire che San Benedetto è una piazza bellissima ma particolare per vari aspetti. C’è chi regge il peso e chi no. Alcuni giocatori hanno risentito della pressione e non sono stati all’altezza del loro passato. Lo dimostra il fatto che alcuni ex-Samb già da questi primi impegni si stanno comportando benissimo in altre squadre. E questo mi rammarica perchè sicuramente la pressione e l’incitamento sono sicuramente un valore aggiunto ed in questo la città è fra quelle calorose come poche altre in Italia. Credo che il bilancio resti positivo con un primo ed un terzo posto conquistati in due anni”.

Chi è il favorito del girone F?
“Vedo favorito il Campobasso che ha preso una garanzia come Cappellacci ed  ha costruito l’organico già da tempo, oltre a rappresentare una bella piazza. subito dietro metto il Fano che ha mantenuto l’organico dello scorso anno con cui è andato molto avanti nei play-off. La Samb con un paio di ritocchi giusti può arrivare al livello delle due concorrenti”.

E i suoi progetti futuri?
“Ho avuto qualche richiesta. Dopo gli anni recenti in cui ho contribuito a risultati importanti, sono propenso ora ad accettare solo proposte adeguate. Attendo con calma la chiamata giusta che potrà arrivare nei prossimi mesi, valutando bene il progetto che c’è dietro. Al momento vivo la quotidianità senza stress da risultato, ma pronto a tornare in prima linea. Domenica mi godrò Sampdoria e Bologna che andrò a vedere col mio inseparabile amico Walter Novellino”.

 

Paolo Chiappini