Al “Morelli” di Brescello si gioca la sfida più attesa dell’anno.

Il tecnico del Parma Luigi Apolloni (foto dalla rete)

Il tecnico del Parma Luigi Apolloni (foto dalla rete)

Tutto pronto per il derbyino. Se la partita contro la Correggese, Apolloni dixit, non poteva essere vista come un surrogato di Reggiana-Parma, sfida attesa da 18 anni e che, va da sé, solo i crociati vorranno giocare nella prossima stagione (i granata puntano al salto in Serie B), la gara in programma a Lentigione domenica pomeriggio alle 14.30, non sarà certo una sfida come le altre.

In primo luogo per la classifica, che vede i padroni di casa terzi a soli 5 punti dal primo posto occupato da un Parma reduce da due prove tutt’altro che positive contro Ribelle e Forlì (ma neppure il Lentigione vola: solo 2 punti nelle ultime 3 partite). Ma anche per parecchi motivi extracampo, a cominciare da quelli geografici, essendo Lentigione ben più vicino, anzi confinante, con la provincia di Parma rispetto a Reggio. Per non parlare della lunga teoria di ex. A partire da chi ex non lo è per pochi… giorni.

È infatti storia nota come Gigi Apolloni fosse sul punto di firmare la scorsa estate per diventare allenatore della società del presidente Romano Amadei, ex deus ex machina del miracolo Brescello e del Modena che giocò in A nel biennio 2002-2004, prima che la chiamata del cuore da Parma facesse saltare tutto. “È una storia che non mi è piaciuta, ma ormai è il passato” ha tagliato corto Amadei nella lunga settimana di avvicinamento alla gara.

Apolloni fu infatti “scoperto” come allenatore proprio da Amadei, che accolse a Modena in B nel 2006 prima come vice di Daniele Zoratto, e poi come primo allenatore tra il 2009 e il 2010. Un piccolo “tradimento”, che mette pepe a una sfida già piena di temi ed amarcord. A cominciare dal campo di gioco, che non sarà il troppo piccolo “Levantini” della frazione, bensì il “Morelli” di Brescello, teatro delle imprese della locale formazione gialloblù, che a metà anni ’90 seppe spingersi a un passo dalla Serie B, prima di perdere la finale playoff dell’allora C1 nel 2001 contro il Cittadella e vivere un lento declino che l’ha riportata nel fondo del calcio dilettantistico, prima di una parziale risalita (oggi milita in Eccellenza).

Fiato alle trombe della retorica, insomma, tra Don Camillo, Peppone e un’aria di derby che sarà impossibile non respirare. Perché Amadei, a capo del colosso Immergas è parmigiano di Sorbolo, e pur non avendo mai pensato di acquistare il Parma, è un vero appassionato di calcio, perché solo così si può spiegare il nobil gesto di salvare due squadre, Modena e appunto Lentigione, dal fallimento, rimettendoci parecchi soldi e accettando di vedere da lontanissimo le luci della ribalta calcistica.

Il Lentigione, che dopo il no di Apolloni è guidato da Gianluca Zattarin, da calciatore libero con alle spalle una lunghissima carriera, tra Chievo e Padova in Serie B e lo stesso Brescello, e subentrato a Francesco Salmi (passato in estate al Castelvetro), è infatti tornato in D la scorsa estate dopo 15 anni di attesa, al termine di un biennio esaltante partito proprio con l’avvento in società di Amadei, che ha salvato un club che navigava in cattive acque. Va da sé che la partita non sarà come le altre per i tifosi e il presidente, che pure ha provato a minimizzare l’attesa parlando della sfida tra “una provincia e un capoluogo, nella speranza che il Parma non faccia il Parma”, come per i tanti giocatori del Lentigione con un passato nel Parma.

Dal più esperto Emiliano Tarana, 36 anni, ex Mantova in B e Cremonese, cresciuto proprio nel vivaio gialloblù, al pari di Alberto Galuppo, difensore classe ’85 (nessuna presenza in prima squadra), al bomber capocannoniere del campionato Hachim Miftah, italo-marocchino di 35 anni ex Crociati Noceto (1 presenza in B con il Catania nel 2003), e al più celebre di tutti, Filippo Savi, appena 28enne, ma con alle spalle un passato da promessa mancata anche a causa dei tantissimi infortuni, oltre a 9 presenze in Coppa Uefa tra il 2004 e il 2006, ultime esperienze continentali del Parma. I tifosi crociati sognerebbero di risalire insieme. Ma il regolamento non lo permette…