Intervista esclusiva alla giornalista spagnola Estrella Domeque Dìaz che segue le gesta sportive della società di Segunda B (la nostra terza divisione) che ha pareggiato contro i campioni d’Europa del Barcellona in Coppa del Re.
Il 28 ottobre 2015 è stata una giornata speciale per la cittadina spagnola di Villanueva de la Serena. La loro squadra, la Villanovense (militante nella Seconda B – terza divisione), ha pareggiato nei sedicesimi di finale contro i campioni di Spagna e d’Europa del Barcellona. I blaugrana hanno impattato 0 a 0 contro la squadra proveniente dalla regione dell’Extremadura. E’ come se il Monopoli strappasse un pari contro la Juventus. Tra i giocatori e gli abitanti della cittadina spagnola l’entusiasmo è stato travolgente ed è già grande attesa per la partita del 2 dicembre che vedrà la Villanovense sfilare al Camp Nou.
Riguardo a questa incredibile esperienza abbiamo intervistato la giornalista spagnola Estrella Domeque Dìaz, molto vicina alle gesta della società biancoverde.
Estrella raccontaci il tuo mestiere e il legame che hai con la Villanovense.
“Lavoro al giornale regionale ‘El Periódico de Extremadura’. Seguo le vicende calcistiche della Villanovense e del Don Benito (un’altra compagine di Terza Divisione). Da due anni lavoro anche alla radio Cope, una radio nazionale spagnola, narrando informazioni locali e sportive di una parte dell’Extremadura. Lavorando al giornale mi sono avvicinata al Villanovense. Tutte le domeniche vado allo stadio municipale ‘Romero Cuerda’ per seguire la squadra biancoverde. Faccio la cronaca della partita e qualche fotografia (i giocatori ne chiedono in continuazione). Ho iniziato a lavorare all’inizio della stagione 2014-15. L’entusiasmo era alle stelle perché la squadra si era qualificata per la prima volta nella Segunda B (la vostra Terza Divisione). Purtroppo la promozione nella Seconda A è saltata a causa della mancata vittoria contro l’Atletico Bilbao B.
Fammi un breve resoconto della storia della Villanovense.
“La Villanovense è stata fondata nel 1992 a Villanueva de la Serena dopo la scomparsa del Club Deportivo Villanovense. Per dodici stagioni ha giocato in Terza ma nel 2013-14 ha dominato il campionato ottenendo 100 punti, diventando la miglior squadra della categoria insieme al Real Saragoza B. L’esordio nella Segunda B è stato positivo con il raggiungimento del quarto posto perdendo poi i Play-Off con l’Atletico Bilbao B (promossa in seguito nella Seconda Divisione). L’obiettivo della società è comunque di mantenere la categoria attuale. Il club ha un budget di 350 mila euro. Nella Villanovense i giocatori lavorano anche fuori dal campo di calcio. Il capitano Angel Pajuelo ha un’agenzia di assicurazione, Pablo Moraga e Cubi lavorano per la compagnia municipale della pulizia (Moraga ha lavorato nei giorni antecedenti alla sfida con il Barcellona per la pulizia dello stadio), Javi Sánchez fa l’infermiere in ospedale, Trinidad fa il muratore, Jairo Caballero, Anxo e Curro sono studenti”.
In questi giorni la Villanovense è stata al centro dell’attenzione mediatica per la sfida contro il Barcellona ai sedicesimi di finale della Coppa del Re. Su internet girava il video della gioia dei giocatori dopo il sorteggio. Com’è stata gestita la vigilia e l’attesa?
“Per i giocatori è stata la partita più importante della loro vita. La più importante per la storia del club. La partita si doveva giocare a dicembre ma dato che il Barcellona sarà impegnato nel Mondiale per Club, la sfida è stata anticipata. Quasi tutti i giocatori sono tifosi del Real Madrid. All’inizio speravano quindi di incontrare i Blancos. Ma quando è uscito il Barcellona dal sorteggio, la gioia è stata enorme. Sfidare la squadra che la scorsa stagione ha vinto tutto, era come realizzare un sogno”.
La partita è stata combattuta, la Villanovense ha preso anche una traversa. Il Barcellona era rimaneggiato ma ugualmente di grande spessore. Che sensazioni avete vissuto?
“Mancavano molti giocatori ma comunque c’erano Munir, Adriano, Mathieu, Bartra e Douglas che hanno un gran valore. Inoltre è stato comunque emozionante incontrare una leggenda del calcio blaugrana e spagnolo come il mister Luis Enrique. Per i giocatori della Villanovense affrontare questa partita è stata la realizzazione di un sogno. Il capitano Ángel Pajuelo (per i tifosi ‘L’eterno capitano’) era con le lacrime agli occhi alla fine della partita per l’emozione. Pareggiare 0 a 0 è stata una grande soddisfazione sia per i giocatori sia per i tifosi giunti allo stadio. Addirittura al ritorno potremmo passare grazie a un pareggio con reti, lo so è utopia ma sognare non costa nulla. Per me è stata un’esperienza indimenticabile come giornalista ma anche a livello personale perché sono tifosa del Barcellona oltre ad esserlo della Villanovense. In questo caso però ho tifato i biancoverdi naturalmente”.
Con che spirito state affrontando la partita di ritorno, il 2 dicembre, al Camp Nou?
“Per adesso non ci pensiamo più di tanto, la squadra è concentrata per il campionato. Sarà comunque sicuramente indimenticabile. Per molti giocatori giocare al Camp Nou sarà un’esperienza magica da raccontare in futuro alle prossime generazioni. Giocare contro Neymar, Suarez, Rakitic e tutti gli altri campioni è già una vittoria. Se non giocheranno sarà comunque ugualmente una partita da ricordare per l’atmosfera che si respirerà. Sarà una serata magica. Personalmente sarà anche per me la prima volta al Camp Nou. Sarà una giornata di festa per tutti noi.
Ho notato che avete un bellissimo impianto sportivo. Mi ha impressionato anche la vicinanza dei tifosi ai giocatori, senza recinzioni. L’educazione dei supporter è stata esemplare.
“In realtà lo stadio non è così sempre. Di solito ha una capacità di 3 mila persone. Normalmente ci sono mille persone a partita. Ma per il match contro il Barcellona hanno aumentato la capienza dello stadio a 11 mila persone rendendo facile la vicinanza ai giocatori. I nostri supporter sono educati anche perché molti sono amici stretti dei giocatori della Villanovense. Contro i blaugrana c’erano in totale 13 mila persone contando anche gli agenti di Polizia e i giornalisti accorsi da tutta la Spagna. Inoltre c’erano anche i ragazzi del settore giovanile ‘La Cruz Villanovense’. In pratica ci conoscevamo quasi tutti allo stadio”.
La Coppa del Re permette anche alle piccole squadre di competere contro i Top Team. Che vantaggi può avere una società come la vostra in ambito di ricavi, marketing e biglietti?
“In Inghilterra ogni squadra può avere l’occasione di affrontare fin da subito quelle più blasonate. In Spagna per arrivare a ciò devi arrivare tra le prime sette nella Seconda B. Inoltre devi prima vincere tre partite contro compagini dello stesso livello. Dopo hai la possibilità di affrontare le grandi squadre. Per una società piccola una partita del genere vale il budget economico di tutto l’anno. E’ un premio economico oltre che sportivo. I soldi vengono investiti nella squadra, nelle strutture sportive e nel settore giovanile”.
Hai studiato a Teramo e lavorato a Palermo in passato. Che ricordi hai dell’Italia? Ci sono differenze nel vivere il calcio tra la penisola italica e iberica?
“Devo dire che ho trovato più differenze tra teramani e palermitani che tra italiani e spagnoli! Scherzi a parte, ho un buon ricordo dell’Italia. Ho ancora tanti amici e ci sentiamo spesso. Il cibo è fenomenale. In ambito sportivo sono rimasta impressionata dal vostro attaccamento nel calcio anche nei piccoli campionati. A Teramo, nonostante la squadra militasse in Serie D, c’erano tanti tifosi allo stadio. In Spagna non è sempre così. Le squadre blasonate sono quelle più seguite. La passione per il calcio è comunque simile tra Italia e Spagna, anche se voi mi ricordate più gli argentini per l’attaccamento. Il tifo è molto caldo anche a Palermo naturalmente, ho avuto la possibilità di assistere a una partita al ‘Barbera’. Inoltre a Teramo ho avuto l’occasione di seguire il basket, un altro sport molto amato in quel territorio anche se adesso un po’ in declino. Sempre a Teramo ho potuto festeggiare la vittoria della Spagna agli Europei 2012 contro l’Italia…”.
Leonardo delle Noci (Twitter @Leooooooooooo86)