Una punta centrale Under che si sta mettendo in grande mostra con la maglia della Sambenedettese, capolista del Girone F. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per conoscerlo meglio.
Alzi la mano chi potesse pensare ad inizio stagione ad una squadra capolista in un girone di Serie D con un under al centro dell’attacco, ruolo generalmente riservato ad attaccanti esperti. La Sambenedettese stupisce anche per questo, perchè al centro del tridente offensivo non c’è il classico bomber esperto ma un giovane ragazzo classe ’95 che sta stupendo tutti. Parliamo di Lorenzo Sorrentino, romano doc, cresciuto nel quartiere di Torre Vecchia con una storia particolare alle spalle, infatti a differenza della maggiorparte dei calciatori lui ha iniziato tardi a giocare a calcio, aveva già compiuto 12 anni e inizio con la Vis Aurelia, piccola società capitolina.
Da lì una crescita costante ed il suo primo trasferimento per andare ad indossare la maglia dell’Astrea dove ha incontrato Pino Ferazzoli: “Ricordo che ero alla Juniores e mister Ferazzoli mi portò in prima squadra e mi fece esordire nel campionato 2012/13. Furono le mie prime presenze i nprima squadra, 8 partite giocate e 2 gol realizzati. L’anno seguente arrivai a quota 22 presenze realizzando 3 reti poi decisi di cambiare aria“.
Cosa successe l’anno seguente
“Ho iniziato la stagione al San Cesareo ma non scoccò la scintilla, giocavo poco, ero spesso in tribuna e così a dicembre fui svincolato. Era un momento negativo ma alla fine arrivò la chiamata del Rieti del presidente Fedeli, avevano un attacco composto da giocatori di esperienza ma decisero di cambiare allenatore ed alcuni giocatori così fui tesserato. Arrivai lo stesso giorno che venne presentato il nuovo mister Loris Beoni, a lui devo molto, mi fece sentire la sua fiducia e lo ripagai con il massimo impegno possibile”.
Raccontaci di cosa hai pensato quanto in estate il presidente Fedeli acquisto la Sambenedettese e vi annunciò che avreste giocato per una nuova squadra
“Eravamo a Rieti, ci stavamo allenando e ci comunicò questa notizia. Sinceramente avevo già incontrato la Samb quando ero all’Astrea ma non sapevo a cosa stavo andando incontro, mi informai sulla piazza ma capii veramente cosa vuol dire giocare a San Benedetto alla prima giornata di campionato. In trasferta a Fermo ci avevano detto che sarebbero venuti piu’ di 1000 tifosi, io non mi rendevo conto della cosa, pensavo non fosse nulla di che poi sono entrato in campo e per qualche minuto sono rimasto frastornato. Quella curva mandava un calore pazzesco”.
Il problema degli under in serie D è che molti risentono del calore di alcune piazze, per te non sembra essere così
“Per me è una fortuna ed un grande stimolo giocare di fronte ad un pubblico così. Io mi carico in maniera pazzesca”.
Venendo ai numeri del vostro campionato, in estate avreste mai immaginato di festeggiare il Natale con +8 punti di vantaggio sulla seconda?
“Sinceramente no, eravamo consapevoli di essere un ottimo gruppo composti da molti ragazzi che già si conoscevano ma sapevamo che Matelica, Campobasso e Fano ci avrebbero dato filo da torcere. Fino a questo momento stiamo andando forte ma non bisogna mai mollare, abbiamo visto la Juventus quanti punti ha recuperato in poche giornate sulla vetta della classifica in serie A. Non bisogna masi abbassare la guardia, manca un intero girone di ritorno“.
Mister Palladini ha dato una marcia in più alla Samb, che allenatore è?
“Ci siamo trovati di fronte una persona molto umile, che ha una grande esperienza dovuta alla sua lunga ed importante carriera da calciatore. La cosa che più mi ha colpito del mister è la capacità di capire lo stato d’animo e lo stato fisico dei suoi calciatori. Lui riesce a capire quando il gruppo o qualche atleta in particolar modo ha bisogno di riposo e magari annulla un allenamento, allo stesso modo riesci a farci affrontare partite fondamentali, davanti ad un grande pubblico senza troppa ansia, scendiamo in campo tranquilli, e credo si veda“.
Già 5 gol in campionato e la possibilità di giocare il prossimo anno in Lega Pro, ma qual’è il tuo sogno?
“Credo che ogni giocatore aspiri ad arrivare nella massima serie, io sono un simpatizzante della Juventus, il sogno è quello di poter giocare allo Stadium. Adesso comunque sono alla Sambenedettese ed è già un sogno poter giocare qui e fare il meglio possibile per questi colori“.
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