Intervista al 22enne difensore che sinora ha disputato 14 partite realizzando una rete, la prima in Lega Pro.

Matteo di Gennaro

Matteo di Gennaro

Il Renate, dopo un avvio molto difficile, sta cercando di risalire la classifica del girone A in Lega Pro. Il cambio d’allenatore ha dato una scossa positiva al collettivo. L’arrivo di Giovanni Colella al posto di Simone Boldini ha aiutato l’ambiente a comprendere che non si poteva più sbagliare. Il Renate ha infilato, infatti, alcuni risultati positivi. Il girone di ritorno dovrà essere giocato con intensità dai nerazzurri per raggiungere l’obiettivo della salvezza.

In questo scorcio di stagione qualche giocatore ha fatto comunque vedere le sue qualità. Uno di questi è sicuramente Matteo Di Gennaro. Il difensore, originario di Porto Sant’Elpidio, è alla seconda stagione con il Renate. In questo campionato ha disputato 14 partite realizzando un goal, il primo nel calcio professionistico. Abbiamo intervistato il 22enne per raccogliere le sue sensazioni in merito al campionato e alla sua carriera.

Matteo, state risalendo la classifica dopo un avvio stentato. Come giudichi questa prima fase di campionato?

“Abbiamo passato un momento davvero difficile. Avevamo fatto solamente 9 punti in 15 partite. Ci dispiaceva perché meritavamo di più. Tutta Renate meritava prestazioni migliori. Il cambio di allenatore ha dato la scossa e ci ha fatto comprendere che non potevamo più sbagliare. Abbiamo vinto in trasferta contro la Pro Patria e ottenuto un buon punto contro il Mantova anche se dopo il vantaggio speravamo di portare in cascina la vittoria. Ma è stato un pareggio che aiuta nel morale. Dovremo giocare un girone di ritorno molto intenso. Inanellare risultati positivi per uscire dai bassifondi. La classifica è corta, quindi ciò è possibile. Dobbiamo entrare in campo per vincere possibilmente ogni partita. Siamo motivati e ci crediamo. Vogliamo la salvezza”.

Stai comunque disputando un buon torneo. Qual è il tuo giudizio in merito?

“Nonostante i risultati della squadra siano stati altalenanti, non posso però negare che a livello personale ho disputato delle buone gare. Ho anche realizzato il mio primo goal tra i professionisti contro il FeralpiSalò in trasferta. La mia realizzazione, inoltre, fu la prima delle quattro che decisero in nostro favore la partita (2 a 4 per il Renate). Sono contento delle mie prestazioni ma so che posso e devo migliorarmi. Soprattutto per aiutare il Renate a raggiungere l’obiettivo della salvezza”.

E’ il tuo secondo anno con la Renate. Deduco che ti trovi bene in quest’ambiente.

“Esattamente. Siamo una squadra giovane e talentuosa. Lavoriamo sodo per ottenere risultati positivi. Dispiace non esserci riusciti prima ma sono convinto che con la giusta mentalità miglioreremo. Mi trovo bene a Renate. E’ un ambiente gradevole e tranquillo. La società ha creduto in me e punta sulle mie qualità. Sono molto riconoscente alla dirigenza che mi ha voluto a tutti i costi dopo la stagione precedente”.

Durante questa sessione invernale di calciomercato hai avuto richieste da altre squadre?

“Il mio procuratore non ha ricevuto particolari offerte ma io mi trovo bene a Renate e intendo rispettare il mio contratto che scade nel 2018. Andrei via dalla squadra soltanto se arrivasse una richiesta di una società importante o che mi consentisse il salto di categoria. Ma faccio questa considerazione solo perché sono ambizioso come tutti i ragazzi della mia età. Ripeto, mi trovo molto bene a Renate e voglio dare al momento tutto me stesso per aiutare la squadra”.


Hai avuto esperienze importanti ad Ascoli, nel settore giovanile del Parma e poi nuovamente ad Ascoli. Cosa ci puoi raccontare di quei momenti?

“Sono molto grato all’Ascoli e al Parma. La società marchigiana mi ha voluto a 14 anni ed è grazie a loro se poi mi sono trasferito in una realtà blasonata come quella del Parma. Nei gialloblù ho conosciuto, inoltre, il direttore del settore giovanile Palmieri. Grazie a lui sono maturato non solo calcisticamente. E’ stata un’esperienza molto importante. Mi dispiace per le vicende societarie che hanno flagellato lo scorso anno il Parma. Tornando all’Ascoli, ai bianconeri devo anche il mio primo anno in un campionato professionistico. Dal lato calcistico e umano imparai molto nonostante anche lì le difficoltà societarie. In quel campionato non si retrocedeva ma affrontammo squadre di notevole caratura e mi fu utile per la mia crescita. Se sono diventato un buon giocatore, lo devo naturalmente a quelle esperienze”.

Chiudiamo con una curiosità. A quale difensore t’ispiri quando giochi?

“Diciamo che ho sempre adorato Alessandro Nesta. Era un difensore elegante e pulito. Un vero esempio per come vedo io il calcio e il ruolo del difensore”.

Leonardo delle Noci (@Leooooooooooo86)