Erano in aeroporto quando è scoppiata la bomba.

Allarme rosso a Bruxelles (foto dalla rete)

Allarme rosso a Bruxelles (foto dalla rete)

Trovarsi all’inferno per un ritardo aereo, partire per provare a cambiar vita e trovarsi a vedere la morte da vicino. C’erano due giovani calciatori portoghesi all’aeroporto di Bruxelles questa mattina: li aspettava per un provino l’ambizioso Venezia di Giorgio Perinetti e Joe Tacopina, le bombe dell’Isis si sono messe di mezzo.

Sono bloccati, come tutti quelli che si trovavano di passaggio a Zaventen, ma stanno bene. Francisco Pacheco, terzino sinistro e Alexandre Pimenta, esterno d’attacco, entrambi classe ’99, giocano nel Portimonense e sognano un futuro in Italia, come l’ex compagno di squadra Zè Maria, che due mesi fa è passato al Palermo. O come Pedro Delgado, che gioca e segna con l’Inter Primavera: li assiste l’avvocato Marco Correia, che ieri li aveva accompagnati in aeroporto, a Lisbona.


Con le vacanze di Pasqua ormai prossime non c’erano posti per la tratta diretta, scalo a Bruxelles, atterraggio alle 16.25, partenza per Venezia alle 21.05, solo che l’aereo veniva dalla Francia, e uno sciopero dei controllori di volo ha fatto slittare tutto: i due ragazzi sono arrivati alle 4 di notte, troppo tardi anche per cercare un albergo, e poi il decollo era previsto per le 8.40 di mattina, tanto valeva dormire in aeroporto.

Hanno sentito distintamente le due esplosioni, ma con la carta d’imbarco della Brussels Airlines già in mano non erano vicinissimi al gate della morte, quello dell’American. Ora sono bloccati in Belgio, da cui non si può partire neppure in treno, e aspettano notizie: il Venezia si è messo in contatto con loro, chiedendo se volessero tornare a casa, i due hanno detto che non ce n’è bisogno, e che non vedono l’ora di arrivare in Italia, e far vedere quello che sanno fare.

Al limite, se necessario, cambieranno il biglietto di ritorno, che era già stato prenotato, per venerdì pomeriggio. Era un volo diretto, peraltro.