Una storia davvero particolare la sua.
Tatuaggi sulle braccia, cicatrice sulla guancia sinistra, un’adolescenza molto movimentata e ora capocannoniere con venti gol in Championship (la serie B inglese): lui è Andre Gray, centravanti del Burnley, primo in classifica. Dalla strada al riscatto nel calcio. «Frequentavo brutte compagnie, questo taglio in faccia è il ricordo di una coltellata ricevuta fuori da un locale durante una rissa», ha ammesso senza problemi qualche tempo fa al “Daily Mail”. Quanto sono lontani oggi i tempi delle lunghe notti nei pub e delle cattive amicizie, ora Gray segna e fa sognare.
Ha trovato, in estate, la sua casa ideale nel Burnley: trenta presenze e diciannove reti nella squadra allenata da Sean Dyche, che ha preso Gray per nove milioni di sterline dal Brentford. Era il 21 agosto e l’ex “bad boy” aveva già iniziato l’avventura in Championship timbrando due gol con il suo precedente club. Stiamo parlando di un ragazzo che ha ancora 24 anni, di un prima punta veloce, tecnica e forte di testa: insomma il classico attaccante moderno.
Prima di arrivare a farsi conoscere dal calcio inglese che conta, però, Gray di “gavetta” ne ha fatta tanta. E’ partito dalla League Two, dalla quarta serie. Ha scoperto il fascino della Coppa d’Inghilterra con l’Hinckley United: era il 12 novembre del 2011 e trovò subito il gol al debutto contro il Tamworth, roba da brividi. Ha giocato poi nel Luton Town (in Conference, quinta serie) e nel Brentford, che l’anno passato ha centrato il traguardo dei play-off.
A parte la breve e sfortunata parentesi in League Two, nello Shewsbury Town, Gray ha regalato emozioni e gol a tutti i suoi allenatori, compreso quel Sean Dyche che (grazie al suo bomber) sta provando a pilotare il Burnley verso la Premier League. Dalle risse ai gol promozione, la vita di Gray è cambiata davvero: ora non resta che cambiare la storia del Burnley…