Semifinali ricche di emozioni: i rosanero superano 3-2 l’Inter, i bianconeri passano ai rigori dopo un pirotecnico 2-2.
Saranno Juventus e Palermo a contendersi la vittoria della Viareggio Cup nella finale di mercoledì allo stadio “Torquato Bresciani” di Viareggio. Semifinali ricche di gol, spettacolo ed emozioni. I campioni in carica dell’Inter vanno sotto di tre reti contro il Palermo e sfiorano una clamorosa rimonta; contro lo Spezia la Juve ribalta lo svantaggio iniziale, ma subisce il gol del 2-2 all’ultimo secondo. La seconda finalista si decide dagli 11 metri: si va ad oltranza, alla fine esultano i ragazzi di Grosso. I bianconeri puntano a conquistare il trofeo per la nona volta (l’ultimo successo risale al 2012, 2-1 nella finale contro la Roma), per i rosanero si tratta della prima storica finale.
Nella prima semifinale, giocata a Viareggio, si affrontano Palermo e Inter. Dopo essere arrivati secondi con 4 punti nel girone 3 alle spalle dell’Atalanta (prima a punteggio pieno), i rosanero di Bosi hanno eliminato agli ottavi il Genoa (2-1) e nei quarti si sono imposti di misura sulla Virtus Entella: decisiva la rete di La Gumina nel finale. I nerazzurri di Vecchi, vincitori della scorsa edizione (2-1 nella finale disputata contro il Verona), sono arrivati secondi nel girone 1 dietro lo Spezia, vittorioso per 3-1 nello scontro diretto per il primo posto grazie alla tripletta di Filipovic; negli ottavi l’Inter ha travolto gli africani dell’Ujana (qualificatisi come primi nel girone davanti al Milan) con un secco 5-0, mentre nei quarti Zonta e Correia hanno firmato il successo sulla Fiorentina.
Avvio shock dei campioni in carica dell’Inter. Dopo 3’ Maddaloni porta in vantaggio i rosanero con un tocco sottomisura sugli sviluppi di un corner; due minuti dopo il Palermo raddoppia con il proprio bomber La Gumina, il quale si procura e trasforma con freddezza un calcio di rigore. Al 17’ il Palermo cala il tris, ancora con La Gumina (capocannoniere del torneo con 7 centri), stavolta direttamente su punizione: destro a giro non irresistibile, il portiere nerazzurro Radu si tuffa in ritardo e la sfera si insacca in rete. Mister Vecchi studia le contromosse: dentro Bakayoko e Pinamonti, Inter a trazione anteriore.
Prima del riposo i nerazzurri trovano il gol con il tap-in vincente di Gyamfi (autore della rete decisiva nella finale dello scorso anno contro il Verona), dopo una respinta non impeccabile di Marson sulla conclusione di Baldini da fuori area. Dopo aver accorciato le distanze, in avvio di ripresa l’Inter riapre il match con il colpo di testa di Correia, abile a insaccare dopo che Marson aveva respinto la conclusione quasi a colpo sicuro di Pinamonti. Seconda parte di gara incandescente con l’Inter che schiaccia il Palermo nella propria metà campo alla ricerca del terzo gol. Panchine nervose (diversi componenti allontanati), un’occasione per parte con Lo Faso e Rapajc, nel finale nerazzurri in dieci per il rosso al neo entrato Sobacchi, espulso per proteste; in precedenza erano stati allontanati anche i due tecnici, Bosi e Vecchi. L’ultimo brivido al 79’ quando Giuliano salva sulla linea un pallonetto di Appiah: i nerazzurri non riescono a completare la remuntada e dicono addio al sogno di centrare il bis di successi alla Viareggio Cup, per il Palermo è la prima storica finale.
Nella seconda semifinale al “Picco” di La Spezia il confronto è fra lo Spezia di Fabio Gallo e la Juventus di Fabio Grosso. Entrambe le squadre arrivano alla sfida reduci da sole vittorie. Dopo aver superato a punteggio pieno il girone 1 (davanti all’Inter), i ragazzi di Gallo hanno eliminato negli ottavi il Livorno grazie alla rete dal dischetto di Filipovic, mentre nel 2-1 dei quarti di finale ai danni del Torino ci sono le firme del centrocampista Maggiore e del bomber Okereke.
La Juventus ha superato il girone 3 con un tris di successi senza subire reti; agli ottavi il poker contro i rossoneri di Cristian Brocchi, nei quarti i bianconeri hanno superato il Bologna per 3-1 grazie alla doppietta di Didiba e alla punizione di Di Massimo. La sorpresa Spezia, dopo aver raggiunto il traguardo della semifinale, culla il sogno di raggiungere la finale sulle ali dell’entusiasmo, sostenuto dal pubblico di casa e trascinato dalla coppia di attaccanti Filipovic-Okereke (autori di 5 centri a testa nella competizione) e dalle buone prestazioni del centrocampista Maggiore. Grosso deve rinunciare al leader della retroguardia Romagna e al bomber Favilli (impegnati con la Nazionale) e al regista Clemenza, infortunatosi gravemente nel quarto di finale contro il Milan (rottura del legamento crociato). Difesa guidata dal capitano Blanco, Toure sostituisce Clemenza, dal 1’ Di Massimo (a segno sia negli ottavi che nei quarti), Vadalà (capocannoniere della squadra con 3 centri) e Pozzebon.
Prima frazione di gioco equilibrata e disputata su ritmi intensi. Due occasioni per parte con il fantasista argentino Vadalà e Di Massimo e Terminello e Filipovic. Il match si sblocca proprio allo scadere del tempo regolamentare: ottima ripartenza dello Spezia, Filipovic al limite allarga sulla sinistra per Okereke, il quale gli restituisce un pallone che taglia tutta l’area e che l’attaccante croato, appostato sul secondo palo, deve solo spingere in rete. Diventano 6 i gol di Filipovic alla Viareggio Cup. Preme la Juve in avvio di ripresa. Al 52’, dopo una percussione centrale di Toure, la sfera arriva a Morselli, il quale a tu per tu con Saloni si fa respingere la conclusione. Un minuto dopo i bianconeri pareggiano: cross del neo entrato Beruatto dalla sinistra e il terzino Lirola, in proiezione offensiva e tutto solo sul secondo palo, mette in rete con un preciso colpo di testa. Al 58’ la Juve ribalta il match e passa in vantaggio; ancora protagonista il terzino spagnolo Lirola, il quale dalla destra mette un pallone in area, sfortunata deviazione di Schiattarella che manda il pallone nella propria porta.
Lo Spezia accusa il colpo, sale il nervosismo e al 63’ il capitano Antezza lascia la squadra in inferiorità numerica: rosso diretto per un colpo proibito a Vadalà. I ragazzi di Gallo sono costretti a concedere spazi per le ripartenze bianconere; al 70’ la Juve avrebbe la chance per chiudere la partita: Pozzebon va via sulla sinistra ed entra in area di rigore, pallone per Vadalà, assist per l’accorrente Morselli, il quale spara sopra la traversa da ottima posizione. Occasione per lo Spezia al 73’: Del Favero chiude in uscita sul taglio Okereke, la sfera arriva a Faiola che calcia al volo ma non inquadra la porta. Nel recupero bella palla filtrante di Maggiore per Okereke, chiusura provvidenziale di Severin che anticipa l’attaccante e mette in corner; sugli sviluppi del tiro dalla bandierina è Maggiore a sfiorare il gol, ma il suo colpo di testa in mischia termina alto. Nell’ultimo dei 5 minuti di recupero lo Spezia acciuffa il pari: corner dalla destra, in area di rigore c’è anche il portiere Saloni, a trovare la deviazione vincente con il tacco è Maggiore (al 4° gol nel torneo), appostato sul primo palo.
Esplode il “Picco”. Nervosismo nei momenti successivi alla rete del pareggio, la seconda finalista si decide dagli 11 metri. Dal dischetto Okereke e Faiola colpiscono i legni, Del Favero respinge la conclusione di Candela; a segno il difensore Schiattarella (che riscatta l’autogol con un rigore perfetto) e Demofonti. Nella Juve Bove, Morselli e Blanco si fanno parare i primi tre rigori da uno strepitoso Saloni, Kastanos e Lirola non sbagliano. Si va ad oltranza: Del Favero respinge la conclusione di Badiali, Severin insacca. Lo Spezia esce tra gli applausi, Juve in finale col brivido.
PALERMO-INTER: 3-2
IL TABELLINO
PALERMO (3-5-2): Marson; Punzi, Tafa, Maddaloni; Dalia, Costantino, Ferchichi, Santoro (29′ st Pane), Giuliano; La Gumina (38′ st Plescia), Lo Faso (33′ st Bonfiglio). A disp.: Di Cara, Toscano, Grillo, Palmisano, Gattabria, Tramonte, Maniscalchi, Formisano, Di Franco. All.: Bosi.
INTER (4-3-3): Radu; Gyamfi, Gravillon, Della Giovanna, Cagnano (21’ pt Bakayoko); De Micheli (1′ st Zonta), Carraro (21′ pt Pinamonti), Bonetto; Baldini (29′ st Sobacchi), Correia (29′ st Appiah), Kouame (1′ st Rapaic). A disp.: Pissardo, Mattioli, Vanheusden, Lombardoni, Di Gregorio. All.: Vecchi.
ARBITRO: Prontera di Bologna; primo assistente: Rossini di Padova; secondo assistente: Badoer di Castelfranco Veneto.
RETI: 3’ pt Maddaloni, 5′ (rig.) e 17’ La Gumina, 36′ Gyamfi, 4′ st Correia.
NOTE: Espulsi per proteste dalle panchine al 1′ st i preparatori dell’Inter Brivio e Familiari, al 20′ st il vice-allenatore del Palermo Libro, al 34′ st i tecnici Vecchi e Bosi e al 40′ st il collaboratore tecnico dell’Inter Bonacina; espulso al 36′ st Sobacchi per proteste; ammoniti Santoro, Ferchichi, Giuliano, Gyamfi, Rapaic, Costantino, Bonetto; angoli 2-4; recupero 1′ e 3′.
SPEZIA-JUVENTUS: 2-2 (4-5 dopo calci di rigore)
IL TABELLINO
SPEZIA (3-5-2): Saloni; Schiattarella, Terminello, Barbato; Candela, Badiali, Antezza, Maggiore, Paljk (26′ st Demofonti); Okereke, Filipovic (31′ st Faiola). A disp.: Fontana, Correa, Loho, Grieco, Cecchetti, Mosti, Tardo, Paccagnini, Cito, Sanchez, Ferri, Maione. All.: Gallo.
JUVENTUS (4-3-3): Del Favero; Lirola, Blanco Moreno, Severin, Zappa (10′ st Beruatto); Macek (26′ st Tamba M’Pinda), Bove (10′ st Toure, 26′ st Didiba), Cassata; Pozzebon (37′ st Dieye), Di Massimo (10′ st Morselli), Vadalà (37′ st Kastanos). A disp.: Vitali, Consol, Eleuteri, Coccolo, Vogliacco, Parodi. All.: Grosso.
ARBITRO: Mainardi di Bergamo.
RETI: 40’ pt Filipovic, 13’ st Lirola, 18’ autorete Schiattarella, 45’ Maggiore.
NOTE: espulsi al 24′ st Antezza e al 46′ st Vogliacco dalla panchina. Ammoniti Filipovic, Severin, Didiba; recupero: 1’ e 5’.
SEQUENZA RIGORI: Okereke (S) palo, Bove (J) parato, Candela (S) parato, Morselli (J) parato, Schiattarella (S) gol, Blanco Moreno (J) parato, Faiola (S) traversa, Kastanos (J) gol, Demofonti (S) gol, Lirola (J) gol, Badiali (S) parato, Severin (J) gol.
Alessandro Marone