Intervista esclusiva al bomber del Chieri.
Dalla Primavera del Torino alla Promozione, con un brutto infortunio che non ne ha certamente favorito l’esplosione definitiva. Momenti duri quelli passati da Luca Di Renzo, attaccante del Chieri, piccolo club che milita nel girone A della Serie D. Il ricordo dell’esperienza nelle giovanili granata è forte, così come la rabbia per non essersi potuto giocare fino in fondo le proprie carte:
“Il Torino mi prese in prestito per aggregarmi alla formazione Primavera– racconta Di Renzo- e stavo facendo bene, giocando anche alcuni tornei importanti. Poi è arrivato un grave infortunio che ha rovinato tutto e sono finito in Promozione, mentre la maggior parte dei miei compagni si stava accordando con società di Lega Pro o Serie D. Devo ammettere che è stato un duro colpo, ho pensato anche di smettere…”.
Qualcosa, però, lo ha convinto a continuare a lottare. “In quei momenti due cose mi hanno dato la forza di andare avanti: i sacrifici di mio padre per portarmi agli allenamenti fin da quando ero piccolo e la mia grande passione per il calcio. Questo sport per me è tutto: giocherei anche in Terza Categoria con gli amici, non riuscirei mai a smettere di correre dietro ad un pallone”.
Piano piano Di Renzo si è rimesso in gioco ed ha iniziato la sua personale risalita, fino ai 20 gol segnati quest’anno con la maglia del Chieri. E la stagione non è ancora finita. “Sono felice di quanto fatto finora e voglio continuare così. Il nostro obiettivo è quello di provare a vincere i play-off per un eventuale ripescaggio in Lega Pro”. Il sogno di giocare tra i professionisti continua ad essere impresso nella testa del bomber piemontese. “La speranza di arrivarci c’è, senza alcun dubbio. Ho 25 anni e non ho mai avuto una chance di questo tipo. Magari quest’estate sarà la volta buona, per me è impossibile non pensarci…”.
In passato qualche contatto con società di categoria superiore c’è stato, ma nulla di concreto. “Ho sentito tante voci, anche durante l’ultima sessione invernale di calciomercato, ma niente di più. Ora mi sono affidato a Libertazzi, un procuratore importante che spero potrà darmi una mano. Staremo a vedere quello che succederà a stagione conclusa”.
Di Renzo non ha dubbi neanche quando svela il calciatore più forte con cui ha giocato in carriera. “Da bambino ho avuto il piacere di giocare con Gianluca Lapadula, visto che siamo entrambi di Torino. Eravamo alla Juventus e abbiamo disputato diversi tornei insieme, ma non avevo più di 6 anni (ride). Anche lui ha fatto parte delle giovanili del Torino e posso dire che tutto quello che ha conquistato se l’è sudato duramente. Negli ultimi anni la sua crescita è stata impressionante, tanto da arrivare ad essere il capocannoniere della Serie B. Diventerà un campione, ne sono certo“.
Da Lapadula a Zidane e Messi, i grandi idoli di Luca Di Renzo. “Sono cresciuto con il mito di Zidane, uno che con quei piedi poteva fare qualsiasi cosa. Proprio come Messi, che per me è il più forte calciatore di tutti i tempi. Un fenomeno vero, leggenda assoluta”. Sincero e diretto il gioiello del Chieri, come quando si lascia scappare il suo desiderio più grande:
“Il mio sogno nel cassetto? E’ sempre stato quello di giocare alla Juventus– ammette l’attaccante azzurro- , la mia squadra del cuore, ma non credo di riuscire a realizzarlo. Una cosa è certa: voglio provare ad arrivare più in alto possibile, senza pormi dei limiti. Continuerò a dare il massimo come ho sempre fatto, così da non avere mai rimpianti”.
Dal Torino al crack, fino alle 20 reti con il Chieri. Di Renzo ha ricominciato a correre, perchè i sogni sono più importanti di tutto…
Giuseppe Marzetti