Andate deserte le prime tre aste fallimentari. I tempi per mantenere la categoria diventano strettissimi.

I tifosi della Carrarese (foto dalla rete)

I tifosi della Carrarese (foto dalla rete)

Deserta anche l’ultima asta per acquistare la Carrarese calcio. Ieri mattina (venerdi ndr) nessuno si è presentato negli uffici del curatore fallimentare Massimiliamo Tognelli, il commercialista che ha l’incarico di vendere l’azienda sportiva degli azzurri. La città si aspettava un passo avanti decisivo da parte degli imprenditori locali per dare un futuro solido e certo alla Carrarese, ma anche l’ultimo appuntamento disponibile per rilevare la squadra che vanta 108 anni di storia è caduto nel vuoto.

Adesso il giudice delegato Giampaolo Fabbrizzi del tribunale di Massa deciderà quando riproporre altre date per l’acquisto della Carrarese. Con molta probabilità si andrà ai primi giorni di giugno. Tutte le aste sono cadute nel vuoto. Si era partiti un mercoledi, con la prima data e un prezzo minimo di 420mila euro, appuntamento a cui non si è presentato nessuno. Se le prime due date, avvenute all’ora di pranzo negli uffici del commercialista Tognelli, avevano un esito scontato, ovvero che al tavolo del commercialista sedessero imprenditori interessati al destino della squadra guidata al quinto posto da mister Remondina, all’ultima, avvenuta ieri mattina, che vedeva una richiesta di 236mila euro, c’era la possibilità concreta che qualcuno si presentasse. Ma così non è avvenuto.

Un peccato perché far restare in Legapro la squadra converrebbe a tutti. Se esiste questa volontà è sempre meglio mantenere la categoria che ripartire dall’Eccellenza o dalla serie D. Un vantaggio economico non indifferente. Per meriti sportivi la nuova Carrarese potrebbe sicuramente ripartire o dall’Eccellenza (ma serve una tassa a fondo perduto di 100mila euro e la prospettiva di altri 3-400 mila per disputare la stagione senza alcun introito federale) oppure dalla serie D (300mila euro di tassa a fondo perduto e 6-700mila euro per allestire una rosa competitiva e anche qui senza alcun aiuto federale).


Allora la Legapro resta più appettibile perché dal prossimo anno con il canale Sportube che diventerà a pagamento, i contributi federali saliranno: e tra tutto, compreso valorizzazione del settore giovanile, diritti tv, legge Melandri, contributi a pioggia si potrebbe arrivare a incassare 1,5 milioni. Se si aggiunge poi l’asta di 4-500 mila euro, si arriverebbe a due milioni di entrate. Niente male. Certo la nuova società dovrebbe sia garantire la fideiussione da 400mila euro (oltre l’iscrizione per le nuove società che è di circa 100mila euro) che il pagamento della mensilità di giugno dei tesserati (circa 150mila euro compreso i contributi). Il tempo stringe, le aste a disposizione sono terminate. Ora si deve attendere le nuove date per l’asta. Tutta la città si augura che si possa proseguire in Legapro.

Fonte: lanazione.it