Numeri impietosi per la terza serie italiana di calcio.

Lega Pro

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Un decennio di crisi: il report della FIGC sul calcio professionistico italiano fotografa una situazione pessima, nell’ultimo decennio, per la Lega Pro sul fronte iscrizioni. Dal 2006 a oggi, infatti, ben 84 squadre non sono stati ammessi ai campionati professionistici di 1^ e 2^ Divisione e di Lega Pro unica: nel 2006/07, nell’estate della vittoria dei Mondiali in Germania, furono otto le società che si persero per strada nell’allora C1 e C2. Andò meglio nell’annata successiva, con un solo club a scomparire.

Poi, però, un lustro pessimo, coinciso proprio con il passaggio dalla Serie C alla Lega Pro: otto mancate iscrizioni a testa nel 2008/09 e nel 2009/10, ben 20 nel 2010/2011 (record negativo che tuttora resiste), 14 nel 2011/12 e altre otto nel 2012/13. Una moria di club che convinse la Lega Pro a unificare i campionati: nell’ultima stagione con 1^ e 2^ Divisione, nel 2013/14, altri sette club, però, fecero in tempo a non farsi ammettere.

Nell’ultimo quadriennio, infine, la situazione è migliorata ma resta comunque critica: sette squadre tagliate nel 2013/14, due nel 2014/15, quattro nel 2015/16 e sempre quattro nella stagione appena iniziata: Lanciano, Martina, Pavia e Rimini gli ultimi club che, per motivi economici, hanno dovuto rinunciare alla partecipazione alla Lega Pro.

Il problema, in fondo, è sempre lo stesso: troppe spese e pochi ricavi. L’idea di diminuire ulteriormente il roster a 40 partecipanti può essere solo parte della soluzione: negli ultimi cinque anni il numero di squadre è stato già ridotto di un terzo, passando da 90 società alle 60 attuali senza che questo abbia portato all’inversione di rotta sperata. Tagliare non è sinonimo di produrre. Spettacolo, invece, lo è, eccome.

fonte: tuttolegapro.com