Un gesto davvero inconsueto.
Paolo Tramezzani, ex-calciatore ed ex-opinionista TV, da gennaio allenatore del Football Club Lugano, ieri ha messo in pratica il sogno recondito di molti tifosi: mettere la propria squadra del cuore di fronte al mondo del lavoro, quello vero.
Domenica scorsa il Lugano, che vivacchia a metá classifica della Super League svizzera, ha perso malamente, per 5-2, con il Thun, dimostrando poca voglia di lottare. Una sconfitta che ha fatto infuriare il “Trame”, come lo chiamano nell’ambiente, facendogli promettere una punizione esemplare. Così, ieri mattina, alle 6 in punto, il pullman della squadra ticinese era parcheggiato, con i giocatori sonnecchianti a bordo, davanti a una fabbrica di vernici di Davesco, nella periferia di Lugano. “Vi serve un bagno di umiltá”, il messaggio di Tramezzani che ha accompagnato, per un’oretta, i calciatori, a sbattere il muso con chi, tutti i giorni, deve alzarsi presto la mattina, per guadagnarsi lo stipendio.
Il presidente del Lugano, Angelo Renzetti, non mette becco nella scelta inconsueta del suo allenatore. “Non voglio immischiarmi – ha dichiarato al Corriere del Ticino -Tramezzani, con la squadra può fare ciò che vuole”. Una cosa comunque é certa. Molti di quei calciatori che, di punto in bianco, si sono ritrovati faccia a faccia con la dura vita della gente comune, a fine mese ricevono l’equivalente dello stipendio di un operaio. Il Lugano, infatti, é una squadra povera, con un budget di poco superiore ai 5 milioni di euro l’anno.