Qualche giorno fa stavo rivedendo la camminata trionfale della nazionale 2006 su YouTube. Ogni tanto fa bene guardarla, figuriamoci in questi giorni di partite tra nazionali. È come se fosse un buon auspicio.

Tra i calciatori che più mi hanno stupito c’è Fabio Cannavaro: il quinto italiano ad aver vinto il pallone d’oro.

Roberto Baggio pallone d'oro 1993

Roberto Baggio pallone d’oro 1993

Gli Italiani d’oro

L’Italia ha avuto i suoi palloni d’oro. Il più famoso per classe e momento storico è Baggio. Il Divin Codino ha vinto il premio di France Football nel 1993, quando militava nella Juventus di Giovanni Trapattoni. Quell’anno i bianconeri terminarono il campionato al quarto posto, raggiungendo la finale di Coppa Uefa. Fu proprio una doppietta di Baggio contro il Borussia Dortmund a trascinare la squadra del Trap alla vittoria.

Solo 5 calciatori italiani hanno vinto il pallone d’oro. Oltre Cannavaro (2006) e Baggio (1993), chi c’è riuscito?  Omar Sivori nel 1961, Gianni Rivera nel 1969 e Paolo Rossi nel 1982, in seguito allo splendido mondiale sotto la guida di Bearzot.  Ok, tutti sanno che Sivori è argentino. C’è da precisare che al momento del riconoscimento era nazionale azzurro e di diritto può entrare in questa speciale classifica.

 

Tanti i campioni che non ce l’hanno fatta

5 palloni d’oro li abbiamo portati a casa. Ma, abbiamo collezionato anche diversi secondi e terzi posti. 9 sono i piazzamenti d’argento: Rivera ’63, Facchetti ’65, Riva ’69, Mazzola ’71, Zoff ’73, Baresi ’89, Schillaci ’90, Baggio ’94 e Buffon nel 2006.  I 3 bronzi sono di Riva nel ’70 e Maldini, nel ’94 e nel 2003.

 

Chi manca all’appello? 

Sono tanti gli azzurri che mancano in questa “speciale” classifica. Molti avrebbero meritato di più e non si tratta di un discorso campanilistico: è oggettivo. Nel corso degli anni il nostro calcio ha prodotto dei veri e propri talenti. Basta pensare a Baggio, a Mancini, a Del Piero o Totti se consideriamo solo i n.10 degli ultimi 20-30 anni.

Quando potremo vederne di nuovi? Chissà, aspettiamo fiduciosi. Nel frattempo, riguardiamoci le nostre mitiche cavalcate mondiali.

 

 

Enrico Romagnoli