Sicuramente questa è una domanda che, da più di un anno ormai, si può sentire sia tra i tifosi che fra tutti i professionisti del mondo del calcio. Giocatori, allenatori, arbitri, medici, commentatori, membri dello staff e altri addetti ai lavori si sono infatti trovati “costretti” a varcare le soglie di stadi tragicamente vuoti.

A causa dello scoppio della pandemia globale da Covid – 19, infatti, sempre più attività commerciali e non solo si sono trovate a chiudere le loro porte per evitare che la curva dei contagi tra le persone si impennasse ulteriormente. Non vanno poi dimenticati i vari lockdown, sia in Italia che in tutto il resto del mondo, connessi a parecchie limitazioni nelle attività quotidiane e lavorative proprio per tutelare la propria salute e quella delle altre persone. Si è comunque trattato di un periodo particolarmente duro sia per la società che per l’economia ed anche ora, a metà 2021, se ne portano ancora gli “strascichi”.

Infatti, nonostante buona parte delle regioni italiane siano passate ad una più “morbida” zona gialla e la campagna vaccinale sta procedendo in maniera abbastanza spedita, solo oggi si può vedere un minimo di normalità. Si può uscire un pò di più, il coprifuoco è stato allentato, ma gli stadi rimangono ancora desolatamente vuoti, nonostante nelle recente finali di Europa League e Champions League una minima parte di spettatori ha potuto assistere alla gare dagli spalti.

Certo, le partite si sono disputate lo stesso e la stagione è stata conclusa con il recente diciannovesimo scudetto dell’Inter, ma le squadre si sono trovate a festeggiare vittorie e qualificazioni alle coppe senza pubblico, con tutto il loro tifo indiavolato. A tal proposito, vi ricordate di quando, all’inizio della pandemia, erano stati posti dei cartonati per simulare la presenza delle persone? Un “esperimento” piuttosto deludente, ma andiamo avanti.

 

Santiago Bernabeu (Fonte: spain.info)

Santiago Bernabeu (Fonte: spain.info)

Effetti economici sulle squadre

La mancanza di pubblico ha infatti avuto un effetto parecchio negativo anche sui ricavi degli stessi club sportivi. Stando alle ultime rilevazioni, infatti, si parla di un danno che costa la bellezza di più di 300 milioni di Euro! Non proprio degli spiccioli insomma.
Visto che l’estate è ormai alle porte, si sta già pensando di allentare la presa e far sì che giugno e luglio siano i mesi “buoni” per vedere finalmente quel minimo di pubblico seduto allo stadio. I recenti esperimenti delle due finali delle coppe europee hanno alimentato in positivo una certa speranza. Naturalmente è da escludere categoricamente il 100% della presenza, considerando che la pandemia è ancora in atto in tutto il mondo.

 

Effetti della chiusura degli stadi sui tifosi

Sicuramente questo anno sportivo piuttosto “deludente” ha fatto sì che moltissimi tifosi si siano accontentati di seguire le partite delle loro squadre del cuore in televisione, come dimostrano gli
abbonamenti a Sky, DAZN, o alla radio. I fedelissimi delle scommesse hanno pensato di continuare a tentare la sorte non rinunciando a piazzare qualche scommessa attraverso i portali certificati, non rinunciando a giocare qualche partita virtuale a poker considerando la chiusura di casinò e centri scommesse.

Pronti a ripartire!

La situazione è stata veramente critica, ma l’unica cosa da fare in questo momento è dimostrare tutta la propria pazienza e tenacia guardando con la giusta dose di ottimismo all’estate. Palla al centro, tocca a noi!