In vista dei mondiali approfondiamo le nazionali, tra giovani promesse, vecchi campioni e possibili sorprese, curiosità e aneddoti. Iniziamo con il Qatar.

 

(Fonte: gazzetta dello sport)

(Fonte: gazzetta dello sport)

 

Qatar nazione ospitante

Al-Annabi, i Marroni in arabo, padroni di casa, sono tra le più giovani nazionali presenti al mondiale, essendo attiva solamente dal 1970. Questa del 2022, inoltre, sarà ufficialmente la prima fase finale a cui prenderà parte. Faranno parte, come di consueto, del gruppo A, con Olanda, Senegal, Ecuador.
Ha vinto nel 2019 la Coppa d’Asia, battendo 1-3 il Giappone in finale. In quell’edizione il miglior realizzatore del torneo è stato Almoez Ali con 9 reti (davanti all’iraniano Azmoun, visto in Champions contro la Juve, con la maglia dello Zenit e al romanista Shomurodov con 8).
E proprio un tema ricorrente, non privo di polemiche, è quello della naturalizzazione di molti calciatori esteri come ad esempio il difensore Rò-rò, di origini portoghesi o appunto l’attaccante Almoez Ali, di origini sudanesi.

 

L’Aspire Academy

Ed è proprio in questo contesto che bisogna introdurre la Aspire Academy. Di proprietà di Al Thani, a capo anche del PSG, si occupa della formazione di giovani atleti da tutto il mondo in una moltitudine di sport diversi, specialmente dal continente africano, per poi essere indirizzati ad acquisire la nazionalità qatariota. Per quanto riguarda il calcio, spesso i giovani calciatori vengono fatti maturare nelle società satellite della famiglia di Al Thani, come il Cultural Leonesa in Spagna, il LASK Linz in Austria, o ancora il KAS Eupen in Belgio.La filosofia di puntare su giovani calciatori è stata portata avanti, anche grazie all’inserimento nel sistema calcio qatariota di figure molto vicine al Barcellona (che ha quello che viene considerato il settore giovanile migliore al mondo, la famosa Masìa), come Josep Colomer, Xavi, attuale allenatore del Barca e alla guida dell’Al Saad tra il 2015 e il 2019, e infine il ct della nazionale, Felix Sanchez Bas, per dieci anni allenatore dell’U19 dei catalani.
Le polemiche sulle naturalizzazioni vanno ad aggiungersi a quelle relative la costruzione degli stadi, che, come risulterebbe da inchieste di giornali d’oltremanica, avrebbero causato la morte di circa 6000 lavoratori.

Per quanto riguarda la formazione, Sanchez Bas dovrebbe puntare sul moduli che permettano di utilizzare al meglio le fasce:

 

Qatar (5-3-2): Al-Sheeb; Rò-Rò, Al-Rawi, Khoukhi, A. Hassan, Ahmed; Hatem, Al-Haydos, Boudiaf; Afif, Almoez Ali;

All. Sanchez Bas