Continuano, inevitabili, gli strascichi e le polemiche di quanto accaduto lunedì 11 aprile nel posticipo della 36esima giornata di Serie C, Girone C, tra Foggia e Catanzaro.
La cronaca
Per l’ex attaccante del Sassuolo, Pietro Immello, non è stata una serata semplice fin dal primo minuto, contestato animatamente dalla curva di casa in quanto ex molto poco gradito. Sul punteggio di 1-5 per il Catanzaro, viene fischiato un rigore a favore dei calabresi, con Iemmello, già autore di una doppietta con “dedica” (mano sull’orecchio portata verso la curva foggiana nell’occasione del primo gol), incaricato della trasformazione. La situazione precipita con una tripla invasione di campo da parte di alcuni ultras rossoneri con obiettivo proprio Iemmello, costretto a uscire dal campo. Il tutto seguito da lancio di oggetti e fumogeni.
Subito dopo il match, il presidente del Foggia, Nicola Canonico ha chiesto immediatamente scusa “a tutti i tifosi italiani per ciò che è accaduto in campo. Sono indignato, prendo le distanze”.
“Mia figlia ieri guardava il papà giocare e ha dovuto assistere a uno spettacolo che ha tutto tranne i valori che lo sport deve trasmettere…“, ha dichiarato sui social l’attrice Giulia Maria Gorietti, compagna di Pietro Iemmello. E proprio l’ex attaccante del Benevento si è espresso a riguardo alla Gazzetta dello Sport: “Nella stagione in cui ho giocato a Foggia siamo retrocessi in Serie C. Con gli ex di quell’annata fanno sempre così, con tutti quanti. In generale, quando c’è il mio nome di mezzo, divento il capro espiatorio della situazione. Stessa cosa a Perugia, perché nonostante avessi fatto 19 gol, se la sono presa soltanto con me. Il motivo è che non scendo a compromessi con nessuno”.
Le decisioni della Giustizia Sportiva
Il Giudice Sportivo ha stabilito due turni senza spettatori per il Foggia (contro Virtus Francavilla e Avellino), 10000 euro di multa e un turno di squalifica per Sciacca e tra i dirigenti inibizione fino a tutto il 30 aprile per De Vivo (Foggia).
Chi è Pietro Iemmello
Dopo le giovanili alla Fiorentina e qualche presenza tra Novara e Pro Vercelli, Immello si impone come un’attaccante da seguire nel 2014, proprio al Foggia dove è autore di 67 presenze e 40 reti, guadagnandosi il soprannome di “Re” dai tifosi.
Viene acquistato dal Sassuolo, con il quale debutta in Serie A contro la Juventus e si renderà protagonista di una doppietta a San Siro contro l’Inter. Ceduto l’anno dopo al Benevento, punirà anche l’altra metà rossonera di Milano, sempre a San Siro, realizzando la rete che vale il primo successo esterno in Serie A dei campani.
Nel 2016 ritorna al Foggia, dove però non si ripete la magia di due anni prima, complice anche la precaria situazione societaria dei pugliesi. La situazione degenera in seguito ad un derby perso contro il Lecce, in cui l’auto dell’attaccante viene completamente bruciata.
Nel 2019 viene ceduto il prestito al Perugia, dove nonostante 19 gol stagionali il club retrocede in C a fine stagione a seguito dei play-out contro il Pescara, con Iemmello focosamente contestato in seguito ad un rigore sbagliato nella sfida di ritorno.
All’indomani della retrocessione, la contestazione dei tifosi perugini raggiunge il suo apice, quando appesero a un cavalcavia quattro manichini impiccati, di cui tre rappresentavano i calciatori con i numeri 9, 23 e 27 (Iemmello, Falzerano e Di Chiara) e un altro la dirigenza, con uno striscione tanto macabro quanto eloquente: «Vi vogliamo così».
Dopo la brutta parentesi di Perugia, Immello, passa al Las Palmas, in Spagna e poi al Frosinone.
A gennaio 2022, viene prestato al Catanzaro.