Quando si va a gettare uno sguardo sul calcio italiano si sa benissimo che, quello che si troverà, sarà una vera e propria Odissea fatta di grandi campioni, tornei del secolo, sogni sconfinati e purtroppo tragedie come quella del Torino.
Se poi tu, caro tifoso, leggi la storia della Juventus scoprirai come anche “La Vecchia Signora” sa essere ricca di aneddoti e ricordi che hanno plasmato una delle squadre più amate sia in patria che nel resto del mondo. Ma come è nato questo autentico mito del pallone? Una bella domanda alla quale cercheremo di rispondere assieme, in poche parole, qui sotto!
Siamo verso la fine dell’Ottocento, il Novecento è oramai alle porte, ed un gruppo di ragazzi appassionati di calcio si ritrova su una panchina di Torino a discutere di questo mirabolante sport proveniente dalla “lontanissima” Inghilterra.
I ragazzi in questione, un po’ come è successo per i veneti dell’Hellas Verona Football Club, sono degli studenti del liceo locale uniti dalla passione per il pallone e da un’idea, ovvero, quella di fondare la propria squadra.
Tra i vari nomi, alla fine, si sceglie per “Juventus” che in latino vuol dire “gioventù” ed è così che nacque tutto. Era il primo novembre del 1897 e questo gruppo di ragazzi sarebbe poi passato alla storia!
Inizialmente la maglia della squadra è rosa, ed è così che la Juventus si affaccia nel campionato italiano nel 1900, ma basterà attendere solo tre anni per far sì che la divisa diventi l’oramai iconico bianconero. Ovviamente la squadra ed il suo staff sono ancora piuttosto “traballanti” e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale (dal 1914 al 1918) impedirà ai bianconeri di competere con le squadre straniere prima ed italiane poi con l’entrata in guerra del nostro Paese (1915).
Dopo il 1918 la squadra inanella un successo dietro l’altro, oltre a dotarsi dell’inno ufficiale composto dal poeta Corradino Corradini, fino agli anni Trenta. Qui, per quattro volte mancheranno la vittoria alla Coppa Europea per un soffio arrivando però sempre alle semifinali.
Purtroppo i venti di guerra tornano a soffiare in tutto il mondo e dopo il secondo conflitto mondiale (1947) sarà il turno di Giovanni Agnelli inaugurare la nuova dinastia della Juventus affidandosi a grandi campioni sul campo come Giampiero Boniperti.
Un campione (venuto a mancare nel giugno dello scorso anno) che saprà dire la sua sia sul campo che dietro la scrivania del Presidente, dietro la quale si siederà nei primissimi anni Settanta, che darà il via alla famosa “Era Boniperti”. Un periodo particolarmente florido per la squadra piemontese che, nel periodo compreso tra gli anni Settanta ed Ottanta, andrà a vincere ben nove scudetti, la Coppa UEFA, la Coppa delle Coppe e la Coppa dei Campioni.
Un’era che verrà contornata da altri grandi successi e campioni che, anche se oggi non giocano più, sono considerabili tra i massimi esponenti del calcio italiano. Per fare un paio di esempi è quanto mai opportuno citare Roberto Baggio, chiamato anche il Divin Codino, ed Alessandro Del Piero, detto più semplicemente Alex. Nomi ai quali la formazione attuale, incluso Massimiliano Allegri, devono molto e portano sempre nel cuore bianconero che continua a battere e vincere!