La stagione 2024/2025 della UEFA Champions League ha segnato una svolta epocale nella storia della competizione, introducendo un nuovo format che ha suscitato reazioni contrastanti tra tifosi, club e addetti ai lavori, accendendo ancor di più l’interesse verso la competizione e le scommesse Champions League.

Foto di Fikri Rasyid su Unsplash
Ma quali sono le principali novità e come sono state accolte?
La modifica più significativa riguarda l’abbandono della tradizionale fase a gironi. In passato, 32 squadre erano suddivise in otto gruppi da quattro, con partite di andata e ritorno. Ora, invece, la competizione si è ampliata a 36 squadre, che partecipano a una fase unica di campionato. Ogni squadra gioca otto partite contro avversari diversi, quattro in casa e quattro in trasferta, selezionati in base a un sistema di fasce. Questo cambiamento mira a offrire maggiore varietà di incontri e a garantire che i migliori club si affrontino più frequentemente già nelle prime fasi.
Un’altra novità riguarda il sistema di qualificazione alla fase a eliminazione diretta. Le prime otto classificate accedono direttamente agli ottavi di finale, mentre le squadre classificate tra il nono e il sedicesimo posto disputano un playoff per determinare gli ultimi otto posti disponibili. Questo sistema è stato pensato per mantenere alta la competitività fino all’ultima giornata della fase a campionato.
Come spesso accade di fronte ai cambiamenti, le opinioni sulle molteplici novità introdotte dal nuovo format sono state variegate. Da un lato, molti tifosi hanno apprezzato l’aumento del numero di partite e la possibilità di vedere sfide inedite tra club di alto livello. La maggiore varietà di avversari ha reso la competizione più imprevedibile e avvincente, almeno sulla carta.
Dall’altro lato, non sono mancate le critiche. Alcuni sostengono che il nuovo sistema favorisca ulteriormente i club più ricchi e potenti, aumentando la polarizzazione nel calcio europeo. Inoltre, l’aggiunta di partite ha sollevato preoccupazioni riguardo al calendario già congestionato, con possibili ripercussioni sulla salute e le prestazioni dei giocatori come ha fatto notare anche Carlo Ancelotti, che ha criticato il nuovo formato della competizione senza mezzi termini.
È ancora presto per dare un giudizio definitivo sul nuovo format della Champions League. Tuttavia, i primi segnali indicano che, nonostante alcune criticità, il cambiamento potrebbe rappresentare un passo avanti per la competizione. La maggiore varietà di incontri e l’aumento del numero di squadre partecipanti offrono nuove opportunità sia per i club che per i tifosi. Sicuramente sarà fondamentale monitorare l’impatto a lungo termine di queste modifiche, soprattutto in termini di equilibrio competitivo e sostenibilità.
Quello che appariva inizialmente come un esperimento, ha rivelato delle potenzialità e, se ben gestito, potrebbe davvero ridefinire il futuro del calcio a livello europeo. Per ora, tuttavia, il nostro verdetto rimane in sospeso e solo il tempo potrà dirci se questo nuovo format potrà davvero rivelarsi un successo o, al contrario, un clamoroso flop.